"Ecco, com'è bello e com'è dolce che i fratelli vivano insieme!"

Lectio Divina: 11 Giugno 2018

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
Ez 17,22-24; Sal 91; 2Cor 5,6-10;
Canto al Vangelo (Mc 4,30) – Alleluia, alleluia.
Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo:
chiunque trova lui, ha la vita eterna.

Mc 4,26-34

Canto

Come la pioggia e la neve
scendono giù dal cielo
e non vi ritornano senza irrigare
e far germogliare la terra;

Così ogni mia parola
non ritornerà a me
senza operare quanto desidero, senza aver compiuto
ciò per cui l’avevo mandata.
Ogni mia parola, ogni mia parola.

⇒Lettura biblica

26In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; 27dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. 28Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; 29e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
30Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; 32ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
33Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. 34Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
(Mc 4,26-34)1

⇒Che cosa dice il testo biblico in sé?

  • IL DISCORSO IN PARABOLE (4,1-34)
    Parabola del seminatore (4,1-20)
    Parabola della misura (4,24-25)
    Parabola del granello di senape (4,30-32)
    Parabola della lampada (4,21-23);
    Parabola del seme che si sviluppa da solo (4,26-29)
  • LA PARABOLA DEL SEME CHE SI SVILUPPA DA SOLO (4,26-29)
    Il testo inizia senza specificare i destinatari e probabilmente sono la folla alla quale si è riavvicinato (4,33). L’immagine proposta si riferisce al regno di Dio (v. 26a). La fondazione di questo regno assomiglia a un ciclo agricolo completo: dal seme alla spiga di grano (vv. 26a-28). L’ascoltatore deve rivolgere la sua attenzione verso la potenza stessa di Dio, misteriosa e irresistibile, che fa nascere e sviluppare il suo regno senza che gli uomini vi intervengano; il regno svolge un’azione continua, silenziosa, efficace. Questo consola la Chiesa di Roma che è fortemente provata. Si conclude con la mietitura (v. 29); oltre l’agire buono o cattivo dell’uomo, Dio giunge al suo scopo.
  • LA PARABOLA DEL GRANELLO DI SENAPE (4,30-32)
    Esprime un contrasto impressionante: il piccolo granello di senape diventa una pianta maestosa (vv. 31-32a). Così il regno di Dio pur avendo inizi modesti è destinato a risultati eccezionali. L’immagine dell’albero gigantesco, che ripara una moltitudine di uccelli, è biblica (Dn 4,5-9), evocazione del successo universale del regno di Dio. Nonostante la sua debolezza, la Chiesa primitiva ha coscienza di partecipare al successo di un’opera ricca di immensa vitalità che deve raggiungere, al termine del suo sviluppo, il mondo intero.
  • CONCLUSIONE DEL DISCORSO IN PARABOLE (4,33-34)
    Marco propone cinque parabole, Gesù ne ha proposte di più, per un insegnamento adeguato a coloro a cui si rivolgeva. L’evangelista precisa che il maestro annunciava alla folla la parola sotto questa forma nella misura in cui essa era in grado di intenderla (v. 33b). Per Marco, il mistero di Gesù (la sua persona e il suo messaggio) resta inaccessibile a coloro «che sono fuori» (4,11-12; Is 6,8-10: Dio non vuole l’incomprensione ma la prevede ed essa serve ai suoi disegni); per entrare nel mistero bisogna credere e, soprattutto, mettersi al seguito di Gesù lungo la via che conduce alla sua passione e risurrezione. Solo questi eventi permetteranno di accedere, nella fede, alla vera natura e all’autentica missione del messia.

⇒Nella preghiera cerca di capire cosa, il Signore, vuole dirti con questo testo biblico.
⇒Sempre nella preghiera cerca di capire come rispondere concretamente a ciò che il Signore ti ha richiesto.
⇒Quindi godi della presenza del Signore.

Preghiere finali – Padre nostro

O santa Madre del Redentore, porta dei cieli, stella del mare, soccorri un popolo che anela a risorgere.
Tu, che accogliendo il saluto dell’angelo,
nello stupore di tutto il creato,
hai generato il tuo Creatore,
madre sempre vergine, pietà di noi peccatori.


Per chi desidera approfondire la Lectio è possible scaricare il testo in formato PDF e stamparlo comodamente a casa: Lectio Divina – 17 giugno 2018

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  1. Il testo biblico è ripreso dal sito www.lachiesa.it e il commento biblico (rielaborato) da J. HERVIEUX, Vangelo di Marco, ed. Paoline. La traduzione dell’Alma Redemptoris Mater è quella proposta dalla liturgie delle ore.

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