"Ecco, com'è bello e com'è dolce che i fratelli vivano insieme!"

Lectio Divina

La Lectio Divina (lettura divina) è un modo di leggere la Scrittura che risale ai primi tempi del Cristianesimo. È un modo di rispondere a Dio per persone che nutrono una salda fede nella Sua iniziativa nel contattarle. La parola di Dio giunge al cattolico per mezzo della Scrittura interpretata nella Tradizione della Chiesa Cattolica.
Nel secolo XII, un monaco certosino di nome Guigo II nell’operetta Scala claustralium, meditando sul passo del vangelo che dice “Chiedete e otterrete, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto“, a seguito di quella che descrisse come un’illuminazione, codificò il metodo noto ancor oggi col nome di lectio divina.
La pratica individuale o in gruppo può assumere diverse forme ma la descrizione di Guigo rimane sempre fondamentale. Guigo descrisse le tappe più importanti della lettura della volontà divina.

  • Lectio (lettura): È il momento nel quale leggiamo la Parola di Dio lentamente e attentamente così che penetri dentro di noi. Per questa forma di preghiera può essere scelto un qualunque breve brano della Sacra Scrittura.
  • Meditatio (meditazione): Durante questa tappa si riflette e si rimugina il testo biblico affinché prendiamo da esso quello che Dio vuole darci.
  • Oratio (preghiera): È il momento di lasciare da parte il nostro modo di pensare e permettere al nostro cuore di parlare con Dio. La nostra preghiera è ispirata dalla nostra riflessione sulla Parola di Dio.
  • Contemplatio (contemplazione): Ci abbandoniamo totalmente a parole e pensieri santi. È il momento nel quale noi riposiamo semplicemente nella Parola di Dio e ascoltiamo, nel livello più profondo del nostro essere, la voce di Dio che parla dentro di noi. Mentre ascoltiamo, veniamo gradualmente trasformati dal di dentro.

A queste tappe i maestri spirituali odierni aggiungo anche:

  • Consolatio (consolazione): Questo aspetto consiste nella gioia di pregare che viene da un «gusto» di Dio e delle «cose» di Dio. È un prodotto della Spirito Santo, anche se, naturalmente, lo Spirito Santo non è vincolato alla Lectio Divina dove questo consolazione spesso viene trovata.
  • Discretio (discernimento): Questo aspetto consiste nell’abilità di discernere il pensiero di Dio come viene espresso nella sua parola, specialmente come viene espresso nel suo Verbo, cioè, in Cristo. Venendo in contatto con la parola di Dio e con il Verbo di Dio noi riceviamo un istinto per le scelte che sono proprie al cristiano, che sono proprie a me stesso come Dio vuole che io sia.
  • Deliberatio (scelta): Questo aspetto consiste nella scelta concreta di un’azione da compiere. È qui che si collocano le scelte implicate nell’elezione di una particolare vocazione, o nel portare avanti una particolare vocazione. Dio comunica con me in quanto individuale, ed io gli rispondo in base a questa comunicazione individuale.
  • Actio (azione): Questo aspetto consiste nel mettere in pratica il frutto di tutti gli altri aspetti descritti sopra. Se mi impegno nella Lectio Divina non è per ricevere la forza di mettere in pratica ciò che io ho deciso, ma per capire meglio ciò che devo rispondere alla parola di Dio attraverso la Scrittura, e come, cooperando con Dio nel dar forma al mio cuore, posso farlo. L’agire segue l’essere.

La Lectio Divina è stata rivalutata nel XX e XXI secolo. Nel XX secolo Papa Paolo VI, con il suo documento Dei Verbum e la convocazione del Concilio Vaticano Secondo, ha espresso l’importanza di questa antica pratica. Anche più di recente, nel 2005, Papa Benedetto XVI ha riaffermato il significato della Lectio Divina spiegando che “La Lectio Divina dovrebbe quindi essere incoraggiata sempre di più[…] Non si dovrebbe dimenticare che la Parola di Dio è una lampada per i nostri passi e una luce per il nostro cammino“.

Incontri:
Ogni Lunedì dalle ore 20.30 alle 22.00.
Portare con se una Bibbia, un quaderno e una penna.

 

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