Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo
e non vi ritornano senza irrigare e far germogliare la terra;
Così ogni mia parola
non ritornerà a me
senza operare quanto desidero, senza aver compiuto
ciò per cui l’avevo mandata.
Ogni mia parola, ogni mia parola.
⇒Lettura biblica
1“Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato.
4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. 8In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.”
(Gv 15,1-8)1
⇒Che cosa dice il testo biblico in sé?
-
v. 1: la metafora di Gesù come vera vite e Padre come vignaiolo è costituita in parte da elementi familiari ai giudei (Padre vignaiolo) e da altri più nuovi (Gesù vera vite). Nella Bibbia spesso Israele è rappresentato con l’immagine della vigna (Is 5,1-7; 27,2-5; Ger 5,10; 12,10-11). Nel vangelo di Giovanni l’immagine va al di là dello sfondo biblico: Gesù è la vera vite2.
- v. 2: i tralci traggono il loro vigore da Gesù. Quelli che non portano frutto devono essere eliminati. Si può pensare che tale taglio sia applicato a quei cristiani della Chiesa di Giovanni in rotta con la comunità come «anticristi che non erano dei nostri» (1Gv 2,19).
Tale distacco non è né l’inferno e né i suoi castighi ma la prospettiva è minacciosa ed esprime un dualismo irriducibile tra i discepoli fedeli e quelli che si sono separati da Gesù. Giovanni usa per i non credenti la stessa immagine di cui si servirà per il principe di questo mondo: «sarà cacciato fuori» (12,31 e 15,6).
Il richiamo alla conversione rimane sempre presente nella proposta del vangelo. Portare frutto significa essere discepolo, aderire a Gesù nella fede e nell’amore, in un atteggiamento di conversione permanente; amore che sia segno per il mondo grazie alla sua qualità e alla sua intensità. - v. 3: reintroduce il dramma dell’ultima notte alludendo alla purificazione (lavanda dei piedi) descritta al capitolo 13.
- vv. 5-6: riprendono l’introduzione sotto forma di inclusione ma si sottolinea la dimensione cristologica: «senza di me non potete far nulla». Polemica contro coloro (giudei o cristiani) che cercano fuori di Gesù la sorgente della vita. Gesù è la Parola di Dio, che viene a portare a termine la rivelazione, e deve restare per il credente il riferimento obbligato (senza escludere né respingere gli uomini sinceri aderenti ad altre correnti religiose ed umane).
⇒Ulteriori riferimenti
- V DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)
At 9,26-31; Sal 21; 1Gv 3,18-24;
Canto al Vangelo (Gv 15,4.5)
Rimanete in me e io in voi, dice il Signore, chi rimane in me porta molto frutto; Gv 15,1-8. - Is 5,1+; Mt 15,13; Is 18,5; Gv 13,10; Gv 3,11+; Gv 6,56-57; Gv 15,16; Gv 1,3; Ez 15,1-8; Mt 3,10p; Mt 13,30.40; Gv 14,13; 1Gv 5,14; Mt 5,16; Rm 7,4.3
⇒Nella preghiera cerca di capire cosa, il Signore, vuole dirti con questo testo biblico.
⇒Sempre nella preghiera cerca di capire come rispondere concretamente a ciò che il Signore ti ha richiesto.
⇒Quindi godi della presenza del Signore.
Preghiere finali
Padre nostro
Regina coeli, laetare, alleluia.
Quia quem meruisti portare, alleluia.
Resurrexit, sicut dixit, alleluia.
Ora pro nobis Deum, alleluia.
Regina del cielo, rallegrati, alleluia.
Gesù, che tu hai portato nel seno, alleluia,
è risorto, come ha detto, alleluia.
prega per noi Dio, alleluia.
Per chi desidera approfondire la Lectio è possible scaricare il testo in formato PDF e stamparlo comodamente a casa: Lectio Divina – 23 aprile 2018
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- Il testo è ripreso dal sito del Vaticano: http://www.vatican.va/archive/ITA0001/__PVZ.HTM e il commento biblico da A. MARCHADOUR, Vangelo di Giovanni, ed. Paoline.
- In Ger 2,21, nella versione greca, troviamo l’idea della vera vigna come in Gv 15: •Io ti avevo piantato come vigna scelta, tutta di vitigni genuini; ora, come mai ti sei mutata in tralci degeneri di vigna bastarda? ἐγὼ δὲ ἐφύτευσά σε ἄμπελον καρποφόρον πᾶσαν ἀληθινήν: πῶς ἐστράφης εἰς πικρίαν, ἡ ἄμπελος ἡ ἀλλοτρία;(Ger 2,21 – LXX). •Io sono la vera vite – Ἐγώ εἰμι ἡ ἄμπελος ἡ ἀληθινή, καὶ ὁ πατήρ μου ὁ γεωργός ἐστιν·(Gv 15,1 – SBL New Testament). •Io sono la vera vite – ego sum vitis vera et Pater meus agricola est (Gv 15,1 – Vulgata).
- Questi riferimenti sono presi da La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna 2009, ottava ristampa Trento 2017, vers. CEI 2008.
Le note e i commenti sono tradotte da La Bible de Jérusalem, Les Editions du Cerf, Paris, 1998.
Sono stati messi solo perché alcune bibbie non hanno riferimenti ai lati del brano e perché comunque le note de La Bible de Jérusalem sono ancora attendibili. Possono essere un aiuto… Ognuno però cerchi il percorso che lo Spirito Santo mette nel suo cuore.